15º Festival Internazionale delle Arti – Arteria

MUZEJ-MUSEO LAPIDARIUM E GALLERIA RIGO

 21 – 28 / 9 / 2024

15º Festival Internazionale delle Arti – Arteria

DIVINO

 Curatrici Jerica Ziherl, Sabina Oroshi

Il festival Arteria di quest’anno si chiama “divino”, un gioco di parole tra il termine inglese per divinità (divine) e il termine croato per vino. Possiamo anche fare riferimento alla Divina Commedia di Dante o alla figura iconica della scena drag americana Divine, ma rimaniamo nel contesto locale del vino, frutto della vite, una delle colture agricole più antiche.

L’Istria è una nota regione vinicola e la coltivazione della vite risale dai tempi antichi fino ad ora, rappresentando una parte integrante della vita quotidiana. Nel corso dei secoli, il vino (la vite, il grappolo) ha avuto diversi simbolismi visivi, dalla fertilità, status sociale, alla prosperità, nutrizione e alla divinità. Prendiamo, ad esempio, un frammento di pietra dalla collezione museale Lapidarium, datato al IV-V secolo. Sulla parte anteriore c’è una rappresentazione di una vite con grappoli, che nell’iconografia cristiana simboleggia il ruolo del vino nel Vangelo (Giovanni, 15:1-6). Ricordiamo anche il paesaggio viticolo distintivo dell’Istria, nato dal duro lavoro umano, dal senso dello spazio e dalla sua modellazione in armonia con la natura circostante.

Ci sono molti significati e storie sulla vite, l’uva e il vino, e anche dati nei libri scritti sulla loro storia e sul loro presente. Una di queste storie è proprio questa. Essa porta un tema stratificato, con il quale, da un lato, concettualizza i rapporti etici ed estetici con la “cultura del vino”, mentre, dall’altro, pone alcune domande. Come può questo capitale culturale essere condiviso con gli artisti contemporanei e le loro pratiche diverse? Qual è il nostro rapporto con i problemi sociali, climatici, ecologici attuali? È possibile, attraverso progetti artistici, preservare gli habitat naturali, o, semplicemente, esplorare le soluzioni che celebreranno la bellezza e il patrimonio della cultura del vino?

Invitiamo tutti quelli che amano e apprezzano il divino, l’arte visiva, la musica e altre espressioni creative a unirsi a noi.

Parteciperanno: Barena Bianca, Tomislav Brajnović, Đanino Božić, Selin Davasse, Rui Miguel Leitão Ferreira, Sara Graorac, Hanakam & Schuller, Nuša Hauser, KID KIBLA, William Mackrell, Davor Sanvincenti, Agnese Sanvito, and Dragana Sapanjoš.

 

PROGRAMMA

Sabato, 21/9, inaugurazione del festival
Galleria Rigo, alle 16:00

  • Sara Graorac

Rado: allegra, gioiosa; Tintura: flaconcini con rimedi a base di erbe offerta dall’artista ai visitatori, una miscela di piante selvatiche locali che “sostengono” il sistema nervoso,. In collaborazione con Lizabeta Kocijančić e OPG MIRAI Aromatica.

La diaspora (trova sempre una via d’uscita): parete imbottita con fotografie di vari tipi di grappa alle erbe (travarica). Come rimedio popolare e bevanda tradizionale in molte regioni dei Balcani, la travarica riflette l’antica credenza che lenisce ciò che cresce nel tuo giardino.

Sara Graorac è presente in galleria fino al 23 settembre, dalle 18:00 alle 20:00.

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Nell’atrio del Museo Lapidarium, alle ore 20

  • Barena Bianca

Pescare senza pesci: Installazione, performance gastronomica (in italiano e inglese). Su un grande tavolo si trova il cibo che il pubblico mangia lentamente. Il duo artistico veneziano li invita a riflettere sulle conseguenze ecologiche, sociali, politiche ed economiche delle scelte alimentari. Il pubblico partecipa a una forma insolita di pesca che sensibilizza sul cibo che mangiamo.     In collaborazione con Lea Legac.

Domenica, 22/9, dalle 10:00 alle 13:00

  • Barena Bianca invita tutti gli interessati a un Picnic lungo il fiume Quieto (a piedi, in bicicletta, in auto). Punto di partenza: Stazione degli autobus di Novigrad, alle 10:00.

 Il Trabaccolo Il nome è ispirato alla grande e robusta barca veneziana utilizzata per attraversare l’Adriatico e navigare in mare aperto, inizialmente per la pesca e poi per il commercio. Si tratta quindi del viaggio del collettivo Barena Bianca da Venezia a Novigrad. Portano con sé storie, sapori e profumi della laguna veneziana, cercando somiglianze sull’altra sponda dell’Adriatico. Attraverso una passeggiata lungo la foce del fiume Quieto e un picnic in cui assaggeremo insieme alcune delizie e piante di entrambe le regioni, scopriremo che queste due sponde del mare non sono poi così lontane.

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Museo Lapidarium, atrio, alle ore 20

  • Cocktail serale Bloody Barena

Dopo il picnic, il duo veneziano invita tutti gli interessati a un cocktail, leggermente diverso dal classico Bloody Mary. È ispirato all’acqua salmastra della laguna veneziana ed è una miscela di diverse erbe medicinali e spezie. Il cocktail è dominato dal succo di pomodoro nasone fatto in casa della penisola di Cavallino e dalla salicornia (asparago di mare).

CONFERENZE PUBBLICHE, PERFORMANCE ED EVENTI MUSICALI

Lunedì, 23/9, alle 19:00
Parco del Museo

  • Peter Tomaž Dobrila, “L’Arciduca Giovanni, Padre di Meranovo”

 Una conferenza sulla mostra museale ibrida Invisible Maribor dedicata all’Arciduca Giovanni (Johann Erzherzog von Österreich) che era “Fedele a tutto ciò che è antico, ma aperto a tutto ciò che è nuovo.” Questa mostra è prodotta da KIBLA e 2LAB, in collaborazione con la Facoltà di Agraria e Scienze della Vita dell’Università di Maribor.

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Leopold Kupelwieser, Arciduca Giovanni, 1828, olio su tela. Neue Galerie Graz Museo Universale Joanneum, inv. st. I/2184. Foto: N. Lackner © UMJ. AI generato: KIBLA2LAB.

Giovedì, 24/9, alle 19:00
Parco del Museo

  • Markus Hanakam&Roswitha Schuller: “Di Grotto”

Trompe-l’œil digitale, con protagonista l’acqua parlante.  Sono citati versi dell’epica Fasti di Ovidio, con un’enfasi sulla scena di Egeria, una ninfa acquatica che funge da consigliera e alla fine viene trasformata in una sorgente. Il video funziona come commento giocoso all’estetica, spesso anonima, di YouTube. Il progetto è sostenuto dal Land Kärnten Kultur e dal Forum culturale austriaco di Zagabria.

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GROTTO, 3D – Animation, 2022

Mercoledì, 25/9, alle 19:00
Loggia Belvedere

  • Selin Davasse: “Soluzioni permanenti (per problemi temporanei)”

È una commedia satirica su lettere immaginarie di suicidio da parte di persone del mondo dell’arte. Dopo l’inaugurazione di una mostra collettiva in una città europea, quattro persone avvertono un senso di vuoto e pensano al suicidio. Ognuna di queste persone rappresenta una delle tipologie di suicidio secondo Émile Durkheim: l’artista della performance all’inaugurazione [egoistico], l’artista partecipante alla mostra [fatalistico], il curatore della mostra [altruistico] e il visitatore della mostra [anomico]. Essi prendono una penna e della carta e tornano al luogo della mostra per scrivere il loro ultimo addio. Chi sopravvive? Chi muore? E chi ci racconta questa storia?

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Giovedì, 26/9, alle 19:00
Parco del Museo

  • Sabina Oroshi, “Legami di Nutrimento”: Questa conferenza esplora come il nutrimento, come mezzo tangibile e quotidiano, possa essere utilizzato nelle pratiche artistiche e comunitarie per sensibilizzare sulle questioni ambientali, mettendo in luce le interconnessioni materiali tra le vite umane e non umane. La discussione farà anche riferimento agli spunti di “Il cibo può essere arte?” esplorando l’intersezione tra gastronomia, estetica e responsabilità ambientale, e considerando come approcci creativi possano ispirare cambiamenti sociali e politici più ampi verso la sostenibilità.

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Venerdì, 27/9, alle 19:00
Parco del Museo

  • Concerto – dark Jazz

Nhau: Presentazione di Vetva (Dal monologo al dialogo)

“Vetva” significa un monologo, un’introspezione, una liberazione della voce, una rivelazione, significava e significa segreto, e rappresenta un’eterna ispirazione. È stata, è rimasta e respira, come fondamento dell’intimità e un inizio di relazione. I “Dialoghi” rappresentano una sfida stimolata dal coraggio e si basano sull’intuizione. Gli interlocutori affrontano il tema della conversazione senza preparazione, reagendo a distanza fisica attraverso il suono e le esperienze della nostra relazione. In alcuni casi queste relazioni sono strette, in altri appena accennate, in altri delicate, e in alcuni conflittuali. L’intento è di spogliare la comunicazione attraverso il suono, avvicinandosi l’uno all’altro. Uno a uno. “Dialogue 01- The Dinner” apre il ciclo ed è parte del programma concertistico.

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Fotografija “Let Me Tell You Something”: Đani Celija za Nhau “The Dialogues”

Sabato, 28/9, alle 19:00
Parco del museo

  • Dragana Sapanjoš “Design delle etichette per l’enoteca “Ghira” & Damir Mihelić e presentazione di Ghira:

Collaborazione tra due cittanovesi: un viticoltore e un’artista contemporanea. Per ciascuno dei vini di Damir – Šćuča, Kalamita, Manera, Tortura e Tempešta – Dragana ha creato un’etichetta speciale che, in modo molto semplice, rivela la storia dietro di ognuno di questi vini.

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Museo Lapidarium, alle 20:00

  • DIVINO – MOSTRA DI CHIUSURA DEGLI ARTISTI IN RESIDENZA, AL MUSEO LAPIDARIUM

Saranno esposte le opere nuove degli artisti in residenza: Tomislav Brajnović, Đanino Božić, Rui Miguel Leitão Ferreira, Markus Hanakam e Roswitha Schuller, William Mackrell, Davor Sanvincenti, Dragana Sapanjoš e Agnese Sanvito.

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William Macrell, Divine Wine, 2024, work in progress

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Đanino Božić, Cosa fare quando la mia moglie spacca il bicchiere di vino, 2024, work in progress

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Tomislav Brajnović, Matrimonio Reale, (foto Marko Ercegović 2022), work in progress

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Hanakam & Schuller

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Rui Miguel Leitão Ferreira

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Agnese Sanvito

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Dragana Sapanjoš

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Il festival Arterija è reso possibile grazie ai fondi della Città di Novigrad-Cittanova, del Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica di Croazia, della Regione Istriana – Assessorato alla cultura e territorialità, del Forum Culturale Austriaco di Zagabria e dell’Ente per il Turismo della Città di Novigrad-Cittanova.

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