11° Festival Internazionale delle arti visive – ARTERIJA

OLEG plakat Arterija 2020

SALVIAMO LE SPECIE A RISCHIO

21 – 23 agosto 2020

Muzej – Museo Lapidarium, Galleria Rigo, atrio e parco del Museo, Novigrad – Cittanova

Questa introduzione avrebbe dovuto accompagnare il tema dell’Arteria fissato alla fine del 2019. È stata quindi scritta in un momento di pandemia globale, stato di emergenza e isolamento sociale. È stata scritta ai tempi del coronavirus, che ci ha portato via molto, ma che molto può anche darci, nel senso che daremo vita necessariamente a nuovi contenuti – non resta che chiedersi chi da quei contenuti ne trarrà vantaggio. Più siamo originali e creativi nelle nostre azioni e nelle nostre emozioni, più valore aggiunto produciamo, e l’arte in questo senso può giocare un ruolo importante.

I partecipanti alla (ridotta) “Arteria” di quest’anno confermano con l’esempio delle proprie opere che l’arte contemporanea è socialmente rilevante, che con il potere generante della soggettività e con i suoi trasmettitori per eccellenza, le opere, riflettono sull’identità, sull’origine, sul legame profondo tra uomo e natura, tra uomo e scienza, sul concetto bioetico di equilibrio, armonia e rinascita continua, ma soprattutto sull’autentica esistenza umana come atto di libertà. E non è soltanto attuale oggi: essa viene ad assumere il carattere della visione di ciò che rende l’arte contemporanea così vicina alla vita quotidiana nel contesto globale dell’attenzione per una comunità reale, ma allo stesso tempo un atto immaginario di trascendenza della vita stessa alla ricerca di un luogo utopico di uguaglianza e giustizia.
Consapevoli del fatto che la nostra civiltà è riuscita a violare – e continua ad impegnarsi compatta in questo senso sempre di più – il valore fondamentale della parità dei diritti di tutte le forme di vita sul nostro pianeta, e nonostante questa realtà devastante, i nostri artisti, non importa attraverso quale mezzo di espressione artistica, dimostrano costantemente e ripetutamente a se stessi e agli altri che i mondi mentali di un mondo diverso sono ancora possibili, anche se un po’ diversi (più eterogenei, più divergenti), in parte più insoliti, in parte composti in un ordine migliore.

Pertanto, abbiamo posto al centro della (corona) “Arteria” di quest’anno il concetto di matria per cui il mondo intero è casa, l’intero pianeta Terra come il diritto alla vita di tutte le forme di vita basata sull’immaginario della civiltà dell’armonia, dell’equilibrio e della libertà. Sia umana, che animale che vegetale.

(Jerica Ziherl)

PROGRAMMA

MOSTRE
21 – 23/ 8 / 2020, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 19:00 alle 23:00

MUZEJ – MUSEO LAPIDARIUM:

Zlatan Vehabović
Rock Bottom Riser, 2014

Dalla serie di dipinti “Prokleta posada” (“L’equipaggio maledetto” n.d.t.), quando all’alba, o durante le notti bianche, inizia la caccia al capodoglio. Una caccia che nell’immaginario collettivo, e anche nel comune senso morale, ha instillato un dubbio. Che si tratti di un magnifico animale o di una caccia profondamente riprovevole. Non raramente è proprio l’uomo il fattore ultimo nell’alterazione dell’ecosistema naturale.

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Zlatan Vehabović, Rock Bottom Riser, olio su tela, 195 x 290 cm; concessione di ©LAUBA – Kuća za umjetnost i ljude (Casa per le arti e la gente), Zagreb / Zagabria.

Denis Krašković
Specie gravemente a rischio, 2020

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Denis Krašković, Specie gravemente a rischio, 26 sculture, resina epossidica dipinta

– film d’animazione “Stabat Mater”, 2007 (musica: Bero Puhlovski) e una serie di incisioni su linoleum dalla mappa grafica “The End? – Specie in pericolo di estinzione”, 2007

Attraverso diversi media, l’artista incoraggia l’empatia e sensibilizza al problema della sopravvivenza e della scomparsa di molte forme di vita sulla terra. Concorderemo con l’autore sul fatto che in questo test l’uomo ha commesso il maggior numero di errori ed è la misura di tutti gli altri errori morali. Perché la negligenza, l’aggressività, l’oppressione e un atteggiamento errato nei confronti della natura e delle sue creature sono una consuetudine che porta alla xenofobia, all’esclusione religiosa, al razzismo e a tutte le altre invenzioni discriminatorie della razza umana.

Non interrompermi, 2004
– poliestere, al. 30 cm, dalla collezione del Museo Lapidarium

Capra a bordo, 2015
– acrilico su tela, 190×140 cm , dalla collezione del Museo Lapidarium

E con queste opere Denis Krašković incoraggia l’empatia e sensibilizza al problema della sopravvivenza e della scomparsa di molte forme di vita sulla terra.

Đanino Božić
Elefanti clonati con il gene della formica, 2020

Questi magnifici giganti sono sull’orlo dell’estinzione. Creature estremamente intelligenti e profondamente emotive, sono costrette ad adattarsi alla sopravvivenza a causa del pericolo rappresentato dal più grande predatore: l’uomo. In pochi minuti i bracconieri strapperanno le loro zanne, spesso massacrando completamente le loro facce. E gli elefanti non dimenticano.

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Đanino Božić, Elefanti clonati con il gene della formica, 4 elementi, pietra, legno, tessuto, corda; dimensioni variabili

Spazzatura dalla mia scrivania, spazzatura dal mio pavimento, 2020

Raccogliere, inquadrare, registrare, archivie di giorno in giorno: spazzatura come un diario, come una sorta di palinsesto senza fondo.

– tecnica combinata con spazzatura, dimensioni variabili

Maša Bajc
Cinghiale, 2013, fotografia, dimensioni 100 x 66.7 cm
Fumno, 2014, fotografia, dimensioni 20×30 cm
Cervo, 2013

In una delle foto vediamo un paio di zoccoli. È come se stessero ancora tremando per un momento, sempre più lentamente, proprio come accade nella realtà. Gli ultimi sussulti di un cervo prima che, con una brutta espressione, “tiri le cuoia”. Gli zoccoli, ogni macellaio lo sa, sono la parte più dura della pelle. E il futuro di quelle zampe – l’animale lo imbalsameranno o lo faranno a pezzi. Nel primo caso si tratta di preparazione all’immortalità, nel secondo al cibo e ai rifiuti. Il cadavere dell’animale è appeso a testa in giù, non lo vediamo nella sua interezza, non vediamo nemmeno il sangue, nella foto ci sono solo gli zoccoli in uno spazio impersonale che parla il linguaggio del silenzio. (Jerica Ziherl)

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Maša Bajc, Cervo, fotografia, dimensioni 20 x 30 cm

Petra Mrša
RICERCA PAESAGGISTICA 2, 2018

– video HD, suono 5’, fotografie

Il soggiorno in una parte sfollata della Croazia, Cuberton in Istria, con un insieme sconosciuto di insetti, suoni e altre tracce di vita, ha portato l’artista a uno stato di smarrimento e incertezza. La visione della natura come bella, amichevole e amata dei libri per bambini, dei film d’animazione, dei giocattoli, dell’abbigliamento e degli accessori viene messa in discussione. Con un video diario semi-immaginario l’artista illustra un momento di esplorazione fisica diretta della natura da parte di una persona cresciuta in città. Il video contiene foto e immagini in movimento. Le fotografie mostrano un archivio di rappresentazioni della natura, delle piante e degli animali di immaginari diversi della società occidentale. Le fotografie si interrompono, prendono il sopravvento e si sovrappongono all’immagine in movimento che ritrae i tentativi dell’artista di camminare da sola nei boschi di Cuberton, dove la presenza umana è estremamente sporadica. Il concetto dell’opera è nato durante il soggiorno di Petra Mrša presso la residenza “AiR Cuberton” 2018, organizzata dal Museo Lapidarium e Ursula Krinzinger.
Produzione dell’opera: Città di Fiume – Assessorato alla Cultura, Krinzinger Projekte Vienna, Galleria Flora e Galleria Sopot, Museo Lapidarium.

Markus Hanakam & Roswitha Schüller
OIKOS, 2020

HANAKAM & SCHULLER_OIKOS, 2020.
Markus Hanakam & Roswitha Schuller,OIKOS, una serie di effetti Instagram, GIF, dimensioni variabili; concessione di Land Kärnten Kultur

I modelli dall’archivio degli oggetti fisici degli artisti diventano oggetti digitali attraverso un processo di amplificazione della realtà. Possono essere provati su Instagram e possono essere utilizzati per selfie, video e video in diretta. Il lavoro artistico è gratuito e pubblicamente accessibile a tutti gli utenti di Instagram interessati.

Vitar Drinković
Conduzione della percezione, 2017

Un’installazione interattiva che aiuta l’utente a diventare più consapevole dei propri processi biologici. Il documento ci mostra come il nostro corpo reagisce al ambiente, ai pensieri e alla comunicazione a livello inconosciuti e sottolinea l’importanza della respirazione nella regolazione dei nostri processi e stati fisici e psicologici.

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Vitar Drinković, Conduzione della percezione, alluminio, legno, plexiglass, gancio per dito stampato in 3D e cinturino con sensore, microcontrollore Arduino, riflettore RGB, lampada al neon, computer tablet

Luko Piplica
Gli orrori del territorio di origine VII, VIII, 2016

– 3 fotografie a colori, ciascuna 20 x 40 cm, dalla collezione del Museo Lapidarium

Le fotografie presentano cipressi alti, riconoscibili per il paesaggio di Canali, illuminati da un riflettore teatrale rosso. Tuttavia, il ruolo anestetico della bellezza di paesaggio parlano del presente abbandonato, o come ha scritto l’arista: “Nel mio territorio di origine, più io esisto, meno bisogno ha esso di me.”

Pero Dabac
Zagreb, Kaptol, 20. IV. 2001.

– fotografia a colori, 27,7 x 49,4 cm, dalla collezione del Museo Lapidarium

Dal ciclo di diari fotografici della nativa Zagabria, una serie dedicata ai graffiti su facciate antiche o dipinte di fresco. La prima reazione di Dabac è stata l’indignazione nei confronti dell’autore del graffito, tuttavia, a pensarci bene, l’intera faccenda gli è aparsa in un prezioso pensiero filosofico.

Dalibor Martinis
100 stazioni. Mi rivolgo a te da uomo a uomo, 2003

Le persone credono sempre meno che le istituzioni e i politici rappresentino i veri valori democratici, scalpore e scandali, manipolazioni e accordi segreti contribuiscono alla convinzione che la democrazia sia solo un guscio vuoto, una forma senza contenuto. Ci rimangono solo azioni metapolitiche alternative. È così che è nata la serie di fotografie in bianco e nero scattate in Istria, e si tratta di pensiline alle fermate degli autobus vuote, oggi per lo più distrutte.

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Dalibor Martinis, 100. stazioni. Mi rivolgo a te da uomo a uomo, fotografie in bianco e nero , ciascuna 45 x 35 cm, dalla collezione del Museo Lapidarium

Anđelo Božac
Naomi, 1999

– fotografia in bianco e nero, 80 x 97 cm, dalla collezione del Museo Lapidarium

Da una serie dedicata a temi legati ai transessuali, persone che spesso vengono scomunicate non solo dalla società eterosessuale ma anche dalla società omosessuale, sebbene siano molto spesso individui estremamente sensibili che, come gli altri, desiderano felicità, amore e amicizia. La fotografia esprime principalmente la comprensione del diverso, la tolleranza, il rispetto e la reciprocità umana.

GALLERIA RIGO:

Vitar Drinković
Cecità alle piante, 2018

La cecità alle piante è definita come l’incapacità di vedere e notare le piante nel loro ambiente. Sebbene la specie umana sia completamente interdipendente con il mondo delle piante, quasi in simbiosi, tuttavia, come avviene per il pianeta su cui viviamo, le si da per scontate. L’intenzione è quella di creare, attraverso l’interazione con il lavoro, una maggiore consapevolezza e sensibilità per la vita vegetale e in generale “non umana”, che a livello globale è principalmente orientata solo al commercio.

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Vitar Drinković, Cecità alle piante, installazione interattiva, pianta (Ficus elastica robusta), riflettore RGB, microcontrollore Arduino, elettrodi medicali, struttura in legno, lampada neon

TEATRO MUSICALE E PERFORMANCE:
parco del Museo Lapidarium / 21 e 22 agosto 2020, inizio alle 21:00

Imperatore Nudo (Car je gol) a Cittanova: Jože Veli je liber bil

Un piccolo gruppo di amici-artisti, alle prese con le faccende quotidiane dettate dalla sorte, viene improvvisamente raggiunto da uno sconosciuto alto, affamato con l’aspetto di uno schiavo in fuga.
“Viva! … Bon di!”
“Buongiorno anche a te, giovanotto. In realtà, è sera, ma non importa. Ecco, siediti.”
“Ho sentito il gallo! … Il gallo ho sentito!”
“Erano i Beatles … Ma tu da dove arrivi? Assomigli un po’ a Mort Cinder … Un viaggiatore del tempo, un amico di Ezra Winston. Hai presente quel fumetto?”
“Sono Jože. Mi chiamano anche Sciavo, o in modo diverso. Vengo da … Voglio dire…Che cosa c’è da mangiare?… Forse del vino?
“Jože – ma tu parli proprio come si parlava un tempo in Istria …”
“In Istria? … Quando?”

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Imperatore Nudo (Car je gol) a Cittanova, pdf: Car je gol u Cittanovi_pdf

Sceneggiatura e testi: Stanislav Habjan
Partecipano: Mary May, cantante, compositrice, allo stesso tempo la psicologa Marija Butirić ; Jack De Shaw, musicista, compositore, produttore, allo stesso tempo lo studente per corrispondenza; Jakša Perković e Ante Perković, chitarrista e compositore, allo stesso tempo archeologo, etnologo e tesoriere della melodia; Stanislav Habjan, paroliere e designer, allo stesso tempo fan e membro della compagnia dell’Imperatore Nudo; Marko Golub, allo stesso tempo pittore, critico, curatore, musicista e ora Veli Jože.

SCULTURA CINETICA INTERATTIVA:
atrio del Museo Lapidarium / 21 e 22 agosto 2020, inizio alle 21:30

Filip Borelli
Bellezza invisibile

La componente principale è un oggetto 3D in movimento, tangibile e personalizzabile. Il modello è costruito con fili fluorescenti di diverse lunghezze montati su un’elica rotante. Accompagnata da musica d’atmosfera d’autore, la scultura, una volta azionata, imita l’interazione delle forze naturali. Il pubblico è invitato a partecipare alla costruzione di una nuova scultura utilizzando elementi come fili e palline. Questa non è solo un’esperienza fisica e visiva, ma anche sociale, che consente al pubblico di diventare parte della nuova scultura.

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PERFORMANCE CONCERTO:
atrio del Museo Lapidarium / 23 agosto 2020, alle 21:00

Alex Brajković
Equilibrium 0.2

– multi-strumentale, electro-acustico, live-electronic performans

Batterista, percussionista, compositore e programmatore di Parenzo mette in discussione il rapporto tra improvvisazione e composizione, combinando elementi di musica, percussioni ed elettronica, teatro musicale e performance.

Parte del programma è stata realizzata all’interno della piattaforma Mi+.

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alexbrajkovic

ARTISTS TALK
parco del Museo Lapidarium, 22 agosto 2020, alle 20:00

Monica Mazzolini, Elena Cantori, Massimiliano Schiozzi: Roberto Ghezzi: Naturografie
Un dialogo tra arte, natura e uomo. Nel caso di questo discorso l’artista sceglie il luogo della riserva naturale alle foci del fiume Quieto a Novigrad – Cittanova in Istria, Croazia.

Valentina Butumović (Pola): “Mrtva priroda” (“Natura morta”)
Il genere della natura morta come spazio vibrante; un modello di sistema metabolico in cui i materiali vengono costantemente trasformati attraverso l’esplorazione del rapporto umano con la materialità, nonché attraverso intrecci umani-disumani.

Igor Zenzerović (Pola): (A)Live!”
Una bio-performance e un’installazione interattiva sui nuovi media che radicalizza l’atto di osservazione come atto bio-politico. L’opera nasce come sintesi tra la problematizzazione dell’esposizione alla visione in quanto artista e il rifiuto di lunga data di registrare, categorizzare e archiviare le proprie performance.

Parte del programma è stata realizzata all’interno della piattaforma Mi+.

L’ingresso a tutti gli eventi è gratuito.

CURATRICE: Jerica Ziherl
ASSISTENTE CURATRICE: Dina Kamber, Anika Mijanović
ALLESTIMENTO TECNICO E COLLABORATORI: Ivan Blašković, Sebastijan Pilko, Viljana Babić, Ana Kastelic
DESIGN: Oleg Šuran

PROGRAM, design by Oleg Šuran: PROGRAM_Oleg Šuran

Per la vostra e nostra sicurezza, durante la visita al Museo Lapidarium e Galleria Rigo vi preghiamo di seguire le seguenti istruzioni:

– indossare la maschera protettiva
– mantenere la distanza
– quando entrate nel Museo e Galleria vi preghiamo di utilizzare il disinfettante per le mani che si trovano all’ingresso negli spazi
– se avete problemi respiratori come la tosse o febbre, vi preghiamo di rimanere a casa

Grazie per la comprensione.

Il programma è stato realizzato con i finanziamenti della Città di Novigrad – Cittanova, del Ministero della cultura della Repubblica di Croazia e Zaklada Kultura nova / Mi+ platforma.
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