Quadri come accenni di fiabe
Galleria Rigo
L’apertura: 26 aprile 2019 alle ore 20
L’esperienza della natura si perde nella percezione quotidiana. Accettando il pensiero dell’ideatore del primo formalismo russo Viktor Sklovskij, riportato nel suo articolo L’arte come procedimento (1917), ci troveremo d’accordo con l’autrice della mostra che lo scopo dell’arte è dare la sensazione delle cose come visione, non come riconoscimento e che il procedimento artistico – è la procedura di singolarità delle cose che aumenta la difficoltà e la lunghezza della percezione.
Con la sua visione artistica discreta Margerita Rakić vuole revocare una percezione già automatizzata del proprio ambiente. In questi dialoghi di osservazione e esperienza, l’artista ci parla per evocare, qui e ora, la nostra bellezza dimenticata o soltanto repressa – quella priva di eccedenze che opprime il mondo della realtà. Forse in questo dialogo nasconde la necessità di un ritorno alla natura dimenticata, forse in questo dialogo riconosciamo la riscoperta dell’io che resta impressionato dalle forme della natura apparentemente semplici ma in realtà insolitamente raffinate, da cui, in ultima analisi, proveniamo tutti.
Margerita Rakić inizia osservando ciò che ci circonda, come la casa e il giardino che raffigura nel dittico Moje okruženje (Ciò che mi circonda). Le piante mantengono le loro proprietà biologiche, ma i loro contorni delicati si distaccano lentamente, perdendosi e riaffiorando sulla superficie di una tela pittorica dipinta. Negli altri quadri, così come nei disegni, possiamo percepire dall’artista il desiderio di, almeno nei momenti quando li osserva, celebrare la presenza della natura – la sua bellezza, la forza, la tenerezza e la fragilità, che include l’intimità del suo e del nostro ambiente. Per questo motivo Margerita Rakić si è ispirata al più ampio contesto spaziale, che è la struttura a tutto tondo della sua terra d’origine: l’Istria. Il muro di pietra fatiscente, che raffigura nel quadro Sjećanje, è come un portale che collega reale e fiabesco; è possibile che siamo di fronte alla scenografia di un mondo passato. Ma allo stesso tempo la pittrice ci trasmette il pensiero che non siamo soli, insinuando la presenza di un potere quasi irreale che lega l’uomo al suo ambiente.
L’uomo e la natura vivono in simbiosi, lasciando indiscutibilmente dei segni uno sull’altro, proprio come ci viene riferito dalla visione artistica discreta di Margerita Rakić, la quale allo stesso tempo s’interroga se si tratta di natura o di fiabe, o se vogliamo, di fiabe e di natura.
– Katarina Rakić
Margerita Rakić, Moje okruženje, acrilico su tela, 2017
Margerita Rakić (Pola, 1991.)
Dopo aver completato il liceo si è iscritta all’Accademia di arti applicate dell’Università di Fiume. Ha conseguito una laurea magistrale in arti applicate presso il Dipartimento di pittura (2015). Durante i suoi studi ha partecipato a numerosi progetti studenteschi nel campo della pittura, dei costumi scenici e illustrazioni, e dopo gli studi ha seguito la formazione professionale per insegnante d’arte figurativa alla scuola elementare “Stoja” di Pola. Ha partecipato come costumista a due progetti del Laboratorio creativo del teatro moderno a Fiume; nella realizzazione di costumi per gli spettacoli di produzioni educative “U carstvu ledenog muzeja” e “Sunčeve priče”. Al Festival “Arteria”, organizzato dal Muzej – Museo Lapidarium, ha progettato e guidato il workshop per bambini (2017, 2018). Ha partecipato alla 35esima colonia di pittura “Riviera” a Parenzo (2017). Si occupa di lavoro pedagogico, di pittura e fa la costumista. Vive e lavora a Pola.
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Cover photo: photo by V. Bugarin, nella proprietà del Museo Lapidarium
Il programma è realizzato con i sostegni della Città di Cittanova e Regione Istriana – Assessorato alla cultura.