La mostra, a cura della storia dell’arte e curatrice italiana Martina Corgnati, presenta per la prima volta in Croazia una selezione di circa cinquanta opere rappresentative del singolare e multiforme lavoro di Tarshito, artista, designer, performer e architetto, attivo a Bari ma da moltissimi anni appassionato ed entusiasta frequentatore di culture orientali, diventate per lui e per il suo lavoro quasi una seconda natura. In occasione dell’anno del design italiano in Croazia, questo progetto risulta specialmente significativo: infatti, la proposta estetica e culturale di Tarshito non ha eguali né paralleli nel panorama italiano contemporaneo sia nel mondo dell’arte sia del design perché si basa su una sistematica contaminazione e integrazione di tecniche e pratiche solo apparentemente diverse (la ricerca della forma e del colore, piuttosto che la progettazione e la definizione di oggetti e di spazi) e su un profondo ‘dialogo’ con artisti e tradizioni differenti che ormai è entrato profondamente nel suo DNA espressivo e caratterizza tutto l’insieme della sua produzione.
Da oltre trent’anni Tarshito coltiva e approfondisce un dialogo straordinario con l’India e le sue tradizioni, dove si è recato decine di volte lavorando da solo o insieme ad artisti e artigiani locali e realizzando oggetti, dipinti e interventi dall’altissimo valore espressivo e simbolico ma anche decorativo e partecipativo.
La mostra in oggetto presenta al pubblico croato tappeti annodati, dipinti/arazzi, sculture e oggetti in materiali diversi, bronzo e ceramica,) divise in diverse sezioni: Accoglienza/offerta, Una nuova umanità, Nascita di nuovi mondi Animali sacri. In occasione dell’inaugurazione, l’artista inoltre realizzerà una performance “Offering”.
La soglia dello spazio espositivo sarà custodita da due guerrieri d’amore, grandi figure araldiche ricamate e lavorate a patchwork che offrono fiori e gesti delicati invece di armi e azioni ostili. L’iconografia tradizionale del guerriero è trasformata qui in modo da ottenere messaggeri di bellezza e gioia diffusa. Queste due opere accolgono idealmente il visitatore e lo conducono al centro dell’esposizione: una vera e propria arena coperta da tappeti multicolorati di grandi dimensioni, che rappresentano gli animali sacri in via di trasformazione. Sono presentati anche gli vasi dipinti, ricamati e variamente lavorati, che si pongono come elementi simbolici e pratici fondamentali, alleati dell’umanità di ogni epoca, comprese quelle più primitive. Come parte della mostra ci sono presentate anche quadrerie di miniature, realizzate da Tarshito in Rajasthan (India) in collaborazione con i due fratelli Rajou e Mukesh Swami (Bikaner), che riprendono la tipica forma delle miniature di tradizione locale e ‘tappeti’ dai disegni che raffigurano animali sacri in metamorfosi con una selezione di oggetti in ceramica e bronzo, appartenenti alla serie delle “barche d’oro” e dei tribali e affascinanti ‘guerrieri d’amore’.
- In collaborazione con L’istituto italiano di Cultura di Zagabria